L’orma di Sisifo

15,00

Nuova Edizione 2020 (con inediti)

“[…] C’è in tutta questa poesia una ferita che pulsa (e si rinnova), un dolore che parla, un’angoscia (Angst specifica l’annotazione, il dolore metafisico, irrelato), di cui è impossibile individuare le coordinate, ma che occupa stabilmente le zone profonde della nostra esistenza, le mappe affettive – emotive – della nostra esperienza di uomini in cerca e in travaglio: il gozzaniano «gorgo di esseri / a due gambe» (“gorgo” anche l’ultima parola della seconda sezione).

Ed è giustappunto la parola “uomo” che scatta al di là del nome Giuseppe (e sia il padre, e siano i fratelli), che si determina in stretto sodalizio di passi e di commenti. È qui, nelle corrispondenze acute tra paesaggio e cuore, tra occhi e cuore, tra esistenza ed essenza («l’indecifrato poema dell’essere»), che il poeta coglie le trame della sua umanità ferita, a tratti disperata – la tentazione nichilistica («prigionieri noi siamo nella morsa / del Niente») –, ma non priva di barlumi salvifici forse presenti in leopardiane metonimie […]”.

Dalla prefazione di Giovanni Tesio

it.wikipedia.org/wiki/Franco_Pappalardo_La_Rosa
francopappalardolarosa.blogspot.it/

Descrizione

L’orma di Sisifo segna il ritorno alla poesia di Franco Pappalardo La Rosa. Un ritorno che non tradisce, bensì approfondisce, le tematiche proprie dell’autore. Mutati risultano, piuttosto, tanto la carica poetica insita ai testi, quanto il timbro di voce che la conduce, più pacati ora, più riflessivi. Da un lato, salda si è fatta la tenuta morfologico-sintattica del dettato poetico; dall’altro, l’impiego degli strumenti tecnico-stilistici e l’apparato metaforico e simbolico si àncorano al significato storico della parola in un’estenuante verifica del rapporto dell’io con il mondo delle cose e dei fatti. Lo sguardo del poeta filtra attraverso un’altissima pietas, segno di fraterna compartecipazione dell’io alla vicenda irripetibile di ogni creatura, che lega e collega i vari testi poetici ed emerge quale sentimento più vero e originale, protagonista incontrastato della raccolta.

Franco Pappalardo La rosa è nato a Giarre. Ha pubblicato i seguenti testi di critica letteraria: Il filo e il labirinto: Gatto, Caproni, Erba, Tirrenia Stampatori, 1997; Cesare Pavese e il mito dell’adolescenza, Edizioni dell’Orso, 2003; Lo specchio oscuro: Piccolo, Cattafi, Ripellino, ibidem. 2004; Viaggio alla frontiera del Non-Essere: la poesia di Giorgio Caproni, ib,.2006; Il poeta nel “labirinto”: Luciano Erba, ib; 2006; Alfonso Gatto. Dal surrealismo d’idillio alla poetica delle “vittime”, ib., 2007; Il fuoco e la falena. Sei poeti del Novecento, ib., 2009; Cinque studi. Esemplari di narrativa italiana del Novecento, Achille e La Tartaruga, 2015; Le “storie” altrui. Narrativa italiana del penultimo Novecento (77 recensioni e interviste), ib., 2016.

Autore anche di opere di narrativa, ha pubblicato: Il vero Antonello e altri racconti Lunarionuovo, 1985; Angelo, Ananke, 1999; Il caso Mozart, Gremese, 2009 (romanzo finalista al premio Brancati-Zafferana 2009); Rondò. Tre racconti, Mimesis, 2012; Farandoletta. Un sogno in Sicilia (romanzo), Achille e La Tartaruga, 2018.